E’ tutto una questione di equilibri. Quasi sempre si risolve tutto abbinando e mescolando sapientemente gli ingredienti, trovando quel equilibrio che spesso è difficile da raggiungere usandoli singolarmente. Che si tratti di sapori, di colori, di consistenze, di forme e di temperature, è sempre importante un istinto molto sviluppato. Laddove l’istinto difetta, la conoscenza e lo studio diventano necessari, sia pure nelle piccole faccende quotidiane.
Così io che ho sempre adorato il sedano verde con le foglie, per via di quel suo sapore leggermente piccantino e vagamente amarognolo e non ho mai amato i porri (tranne che per questa zuppa), ho dovuto arrivare alla mia veneranda età per scoprire che le due cose insieme stanno divinamente.
Di questa ricetta molto popolare ma che ignoravo, (lo studio... si diceva sopra) ci sono varie versioni, di cui una con la carne di maiale e tutte generalmente senza pomodoro.
Io ho optato per una versione vegan con il pomodoro, prendendo spunto da Elias Mamalakis, che anzichè le patate usa il sedano rapa e profuma con un poco di noce moscata.
Ingredienti:
- 1 porro grande
- 1 mazzo di sedano verde con le foglie
- 1 cipolla bianca tritata
- 2 patate medie
- 1 pomodoro tagliato a dadini
- 1 tazzina da caffè di passata di pomodoro
- brodo vegetale
- il succo di mezzo limone
- sale
- 1 peperoncino piccante tritato
- 5 cucchiai di olio evo
Procedimento:
Puliamo il porro e il sedano e li laviamo accuratamente. Tagliamo in porro a rondelle abbastanza grosse, usiamo pure la parte verde e il sedano a pezzi anche questi un po’ grossi.
Scaldiamo l’olio in una pentola e versiamo il porro, il sedano, la cipolla e il peperoncino, tutto insieme ad appassire. Uniamo le patate tagliate a spicchi, aggiungiamo il pomodoro e la passata diluita in 1 tazza di brodo vegetale. Saliamo, mescoliamo e cuociamo a pentola coperta per circa mezz’ora. Versiamo il succo di limone e ritiriamo dal fuoco.
Si mangia sia caldo che freddo.