La falsità è che è poco varia. Perché se è vero che l’offerta della ristorazione in tanti anni ci ha abituati a pochi piatti, quasi sempre gli stessi ovunque, che ci si trovi al nord come al sud, a est come a ovest, alle isole come al continente, allo ionio come all' egeo, è altrettanto vero che la tradizione offre una ricchezza che soltanto pochi addetti conoscono, probabilmente quelli che sistematicamente vanno a caccia di ricette tradizionali, intervistando o meglio interrogando gli anziani, ancora custodi di memoria.
Così, quando ho visto citata questa preparazione, bakaliaros xalouristòs si chiama, mi si è accesa subito la curiosità e ho interrogato l’articolista di questa rivista che mi ha gentilmente risposto.
Sono venuta dunque a sapere che è di origine di Santorini, ma forse la si può o meglio la si poteva trovare anche in altre isole cicladiche e che costituiva uno delle centinaia di stuzzichini che si trovano nella cucina greca.
Mettere a mollo in acqua fredda un pezzo di baccalà, cambiando 3- 4 volte l'acqua e quando sarà parecchio dissalato, (io l'ho tenuto a mollo per 8 ore) ma non del tutto, deve mantenere un minimo di salatura, pulirlo dalla pelle, disiliscarlo, asciugarlo e tagliarlo o meglio sfilacciarlo con le mani a pezzi piccoli.
Dissalare dei capperi e lavare dei pomodorini, i più piccoli che si riescano a trovare, richiamando così il famoso e da qualche tempo DOP pomodorino di Santorini.
Mettere tutto in un piattino, condire con una macinata di pepe nero e un giro di olio.
Gustare alla greca, pigramente e lentamente, in buona compagnia, con un bicchiere di tsipouro.
credits: athinorama