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Channel: mangiare greco - cucina greca con tutte le ricette tipiche
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plakotì delle Sporadi

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Skiathos, Skopelos, Alonissos. Cosa vi viene in mente leggendo i nomi di queste isole? Il gruppo delle Sporadi ovviamente! Isole spettacolari, verdi, vicino al Monte Pelion. Tutte da esplorare.
E cosa sapete della gastronomia delle Sporadi?
Poco immagino. A dire il vero anche io fino a qualche tempo fa ne sapevo poco. Sapevo che si mangia del pesce freschissimo, ad Alonissos parecchi anni fa ho mangiato delle aragoste strepitose a prezzi accessibili e la lista finiva praticamente  quì o andava poco oltre.
Finchè non ho trovato questa ricetta che potremmo anche definire ghemistà destrutturati se non fosse che è una ricetta tradizionale delle Sporadi che si fa sia in estate che in inverno. In estate con zucchine, melanzane, pomodori, in inverno con carote, cavoli e le onnipresenti patate. Io nella versione invernale ci aggiungerei anche del sedano rapa, ma ora che siamo in estate, godiamoci la versione estiva.
Preparatela e portatela a tavola con una buona feta.
Ingredienti: (per 2 – 3 persone)
  • 3 zucchine tonde
  • 2 melanzane lunghe (meglio striate)
  • 4 patate medie
  • 3 pomodori maturi + altri 3 per la salsa
  • 2 piccole cipolle tritate
  • 1 tazzina da caffè di riso tipo arborio, carnaroli
  • una manciatina di prezzemolo tritato
  • 5 foglie di menta fresca tritate
  • 1 cucchiaio da minestra di uvetta di Korinto (nera)
  • 1 cucchiaio da minestra di pinoli
  • 3 grani di pimento pestati a polvere nel mortaio (facoltativo)
  • 2 - 3 cucchiai da minestra di pangrattato
  • olio evo a sufficienza
  • sale
  • pepe nero macinato fresco
Procedimento: (preparazione 30 min. – cottura 60 min.)
Mettere in ammollo l’uvetta in acqua fredda per 30 minuti.
Lavare tutti gli ortaggi e asciugarli.
Tagliare il picciolo a zucchine e melanzane. Pelare le patate. Tagliare le zucchine, le melanzane, le patate e 3 pomodori a rondelle dello spessore di circa 1 cm. 
 
Accendere il forno a 190 gradi. Sistemare le verdure in strato unico sulla leccarda, spennellare con olio. Salare leggermente, macinare un poco di pepe e infornare per 15 minuti, girando una sola volta. Nel caso non ci stessero tutte le verdur, cuocere in due tempi, oppure sistemarle su due leccarde mettendo il forno a modalità ventilata e scambiando la posizione delle leccarde dopo 7 – 8 minuti.
Togliere dal forno e lasciare intiepidire.

Passare i rimanenti 3 pomodori dai fori grossi della grattugia raccogliendo tutti i succhi. Scolare l’uvetta.

Versare 4 – 5 cucchiai di olio evo in una padella e aggiungere le cipolle tritate. Far stufare per 3-4 minuti a fiamma dolce. Aggiungere il riso, i pomodori grattugiati, il prezzemolo, la menta, l’uvetta e il pimento. Cuocere mescolando per 2 – 3 minuti. I liquidi devono essere assorbiti in parte ma non del tutto.

Accendere il forno a 170 gradi.
Oliare leggermente una pirofila e fare uno strato di patate, poi uno strato di zucchine, uno di melanzane e uno di pomodori. Coprire con metà riso, salare leggermente e macinare del pepe nero. Continuare con il resto delle verdure ma in ordine invertito: pomodori, melanzane, zucchine e patate. Finire con il resto del riso. Salare e macinare del pepe. Spargere del pangrattato sulla superficie. 

Irrorare con un giro abbondante di olio evo.
Infornare per 45 – 50 minuti.
Portare a temperatura ambiente e servire con insalate di stagione crude e della feta greca per un pranzo assolutamente greek style!!!!




melitzanes papoutsakia

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Le “melanzane papoutsakia” è uno dei più golosi e richiesti piatti estivi della cucina greca. Molto simile nella sostanza ma non nella forma con il suo parente più prossimo e celeberrimo,

il moussakàs, dato che è preparato con gli stessi medesimi ingredienti: melanzane, ragù di carne, besciamella.

Anche la forma però ha la sua importanza e non bisogna sottovalutare. In primis perchè impatta sulle consistenze, cambiando la percezione del cibo in bocca, in secondo perchè l'aspetto visivo è importante quasi come il sapore. Se non fosse così perchè gli chef contemporanei si prenderebbero la briga di preparare piatti che sembrano quadri moderni appena usciti da una pinacoteca?

Le melanzane da utilizzare possono essere sia tonde che lunghe. Io ho optato per una via di mezzo. Ho preso quelle striate a metà tra il lungo e iltondo. Sono perfette per questa preparazione. Se le trovate, preferitele.

Il battuto cipolla/sedano/carota da un po' di anni lo preparo in quantità abbondante, mediamente una volta al mese. Poi lo divido in dosi, metto in sacchetti e surgelo. Così, quando mi serve ce l'ho pronto.

Preparate le melanzane papoutsakia e sono sicura che mi ringrazierete. Non è un piatto velocissimo, va detto; richiede il suo tempo come d'altronde tutte le cose fatte bene ma ne vale veramente la pena.

Ingredienti: (per 2 persone)

  • 2 melanzane tonde oppure 4 lunghe

  • sale

Ragù:

  • 150 gr. di carne macinata di manzo

  • battuto di sedano/carota/cipolla

  • 70 ml. di vino bianco

  • 2 grandi pomodori maturi (in alternativa 1 scatola piccola di polpa di pomodoro)

  • 1 bastoncino di cannella

  • 1 foglia di alloro

  • pepe nero macinato fresco (oppure se ce l’avete 3 grani di pimento pestato finissimo nel mortaio)

  • 4 cucchiai di olio evo

  • sale

Besciamella:

  • 20 gr. di burro

  • 20 gr. di farina

  • 200 ml di latte

  • 1 uovo

  • noce moscata

  • sale

  • pepe nero macinato fresco

Finitura:

  • Formaggio grattugiato (parmigiano, pecorino romano)

Procedimento: (preparazione 20 min. – cottura 90 min.)

Melanzane:

Lavare le melanzane, asciugarle e tagliarle a metà per la lunghezza senza togliere il picciolo. Anzi fate in modo che ogni metà di melanzana ha la sua metà di picciolo. Incidere la polpa della melanzana come nella foto, salare dalla parte tagliata e lasciarle trasudare per mezz’ora.

Trascorsa la mezz’ora, sciacquarle e tamponarle.

Accendere il forno a 190 gradi.

Oliare leggermente le melanzane dalla parte tagliata e sistemarle sulla leccarda. Infornare per mezz’ora affinchè si ammorbidiscano. Togliere dal forno e con un cucchiaino togliere parte della polpa, lasciando attaccata tutt’intorno circa 1 cm. Tritare al coltello la polpa prelevata e tenere da parte.

Ragù:

Se usate pomodori freschi, grattugiarli dai fori grossi della grattugia e raccogliere polpa e succhi.

Versare l’olio in una casseruola e aggiungere il battuto di cipolla/sedano/carota. Far ammorbidire a fiamma bassa per circa 15 minuti, aggiungendo all’occorrenza un poco di acqua.

Aggiungere la carne, alzare un poco la fiamma e rosolarla girando spesso finchè non ha cambiato colore e non sia sgranata del tutto. Sfumare con il vino e continuare la cottura per altri 10 minuti.

Aggiungere i pomodori, la polpa delle melanzane, il bastoncino di cannella, la foglia di alloro, il pepe e continuare la cottura per circa 30 minuti, finchè non sia evaporata la maggior parte dei liquidi, lasciando il ragù leggermente asciutto.

Ritirare dal fuoco, scartare il bastoncino di cannella e la foglia di alloro  e lasciare raffreddare.

Besciamella:

In un pentolino far sciogliere il burro. Aggiungere la farina e girando continuamente con la frusta a mano, farla imbrunire. 

Versare il latte tutto in una volta girando continuamente con la frusta a mano per non formare grumi.

Grattugiare un poco di noce moscata, salare, macinare del pepe nero e continuare a girare con la frusta finchè la besciamella non assuma una consistenza abbastanza soda. Dovrebbero bastare circa 7 – 8 minuti. Ritirare dal fuoco. Sbattere leggermente l'uovo, prelevare la metà e incorporare nella besciamella. Specifico che prelevo metà uovo perchè la quantità della besciamella poca. Se preparate il piatto per più persone e conseguentemente serve più besciamella mettere un uovo intero.

Composizione e cottura:

Accendere il forno a 180 gradi modalità statica.

Riempire le melanzane con il ragù, coprire con la besciamella e spargere sopra abbondante formaggio grattugiato.

Infornare sul ripiano di mezzo per circa 40 minuti.

Ritirare dal forno, lasciare riposare per 10 minuti e portare a tavola con verdure insalate varie di stagione.





Guida Michelin Main Cities of Europe 2020

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Il vivacissimo panorama gastronomico greco e non solo questo, è stato duramente colpito dall'emergenza covid-19.
Considerata quindi 'eccezionalità della situazione, non stupisce particolarmente l'assegnazione dei premi Michelin “Main Cities of Europe 2020”
che vede praticamente  immutato il panorama dei ristoranti premiati su suolo ellenico, anzi, diciamo confermati dalla prestigiosa guida, data la quasi totale assenza di novità.
Ecco quanto:
Si confermano le due stelle a “Spondì”.
Si conferma la stella a “Varoulko Seaside”, “Botrini's e “Hytra”.
Confermati nella categoria Bib Gourmand “Athiri”, “Nolan”, “Oikeio” e “7 Food Sins”.
Nela categoria Michelin Plate invece si sono confermati i “GB Roof Garden”, “Elettra Roof Garden, “2 Mazi”, “Cookoovaya”, “CTC”, “Sushimou”, “Vezene”, “Aneton”, e“Sense”, mentre sono apparsi nella stessa categoria per la prima volta i “Alficon”, “Birdman” e “Ergon House”.

Congratulazioni a tutti! 


 

plum cake all'ouzo

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L'ouzo è il liquore greco per eccellenza e si sa. Quello che non tutti sanno invece, è che oltre a berlo per accompagnare grecherie varie, si può utilizzare anche per preparare dei dolci.
Come questo plumcake per esempio. Profumato di anice, sofficissimo e facile, alla portata di tutti.
L'ouzo sembra tanto, ma non lo è. Dopo la cottura resta un profumo di anice soave e leggero  che vi solleticherà piacevolmente l'olfatto.
Provatelo e se non avete l'ouzo, usate tranquillamente un altro liquore all'anice.
E' perfetto per la colazione, per accompagnare una tazza di tè, una tazza di caffè filtro come usiamo in Grecia!

Ingredienti: (stampo di 10 x 30 cm)
  • 100 ml di olio di semi (girasole, arachidi)
  • 180 gr. di zucchero semolato
  • 1 vasetto (150 gr.) di yogurt greco
  • 2 uova
  • 60 ml di ouzo
  • 200 gr. di farina 00
  • 1 cucchiaino da tè di lievito istantaneo per dolci

Procedimento: (preparazione 15 min. -cottura 45 min.)
Imburrare lo stampo e infarinare leggermente lo stampo. Scuoterlo per togliere la farina in eccesso.

Setacciare la farina con il lievito.

Separare i tuorli dagli albumi.

In una ciotola, versare metà dello zucchero, aggiungere i tuorli e sbattere con la frusta finchè non diventano chiari e spumosi.

In un'altra ciotola versare l'olio con il resto dello zucchero e sbattere finchè non si amalgamano perfettamente.

Sbattere gli albumi con 2 gocce di limone a meringa soda.

Accendere il forno a 180 gradi, modalità statica.

In una grande ciotola unire il composto olio/zucchero, tuorli/zucchero, yogurt e ouzo. Aggiungere la meringa e amalgamare con una spatola di silicone con movimenti gentili dal basso verso l'altro. Infine versare la farina amalgamandola allo stesso modo con movimenti gentili.

Versare nello stampo e infornare al ripiano di mezzo per circa 45 minuti. Per verificare la cottura infilare la lama di un coltello. Se esce pulita il cake è pronto.
Togliere dal forno, lasciare intiepidire, sfornare e servire con dello zucchero a velo.



la patatopita di Tinos

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Cosa vi viene in mente come prima cosa quando si parla di Tinos? Le colombaie, il santuario mariano che attira migliaia di fedeli ogni anno, la sua grande tradizione alla scultura del marmo?
Probabilmente tutte queste cose insieme alle quali va aggiunta obbligatoriamente la sua gastronomia.
Salumi come la louza e le salsiccie locali, formaggi come il volaki, la graviera, la kopanistì sono tutti prodotti da provare assolutamente se ci doveste andare.
In tal caso, cercate anche la sua famosa patatopita, e se non ci doveste andare non dovete per forza rinunciarvi.
Fatela in casa. E' semplice, facile, certamente non velocissima ma il risultato vi soddisferà.

In assenza di formaggi locali, mettete un formaggio da grattugia di vostro piacimente.Volendo, potete aggiungere anche un poco di feta sbriciolata.
Mangiatela tiepida ma anche fredda che ha il suo perchè. Come contorno a della carne arrosto oppure come piatto unico accompagnata da insalate di stagione.
Ingredienti: (per 4 persone)
  • 1 kg. di patate
  • 2 uova leggermente sbattute
  • 1 grande cipolla tritata
  • 60 ml di latte
  • le foglioline di un rametto di origano fresco (in alternativa un pizzico abbondante di origano secco)
  • 150 gr di formaggio grattugiato (parmigiano o altro di vostra scelta)
  • sale (con moderazione dato che c'è parecchio formaggio)
  • pepe nero macinato fresco
  • olio evo
Procedimento: (preparazione 10 min. - cottura 70 min.)
Lavare le patate e lessarle senza sbucciarle. Quando saranno morbide scolarle e non appena potrete toccarle senza scottarvi sbuciarle.
Passarle dallo schiacciapatate e lasciare da parte.

Versare un po' di olio in una padella, aggiungere la cipolla tritata e far appassire a fiamma bassa per 5 – 6 minuti.

Aggiungere la cipolla alle patate e unire tutti gli altri ingredienti. Mescolare bene per amalgamare.

Accendere il forno a 180 gradi.

Oliare una teglia circa 25 x 18 cm e versare dentro il composto di patate. Livellare bene affinchè sia tutta dello stesso spessore e oliare bene la superficie con un paio di cucchiai di olio evo.

Infornare per 30 – 40 minuti.

Ritirare dal forno e lasciare intiepidire. Tagliare a porzioni e servire.



katimeria di Limnos

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E' tanto che non vado a un'isola greca. Qualche volta ne sento la mancanza, ma ho fatto talmente tante scorpacciate di isole negli anni passati che ora come ora vorrei vedere anche anche dell'altro.
C'è però una che mi sta stuzzicando da qualche tempo e che ho deciso di visitare appena possibile. Di quale si tratta?
Di Limnos! Non la conosco se non di fama, ma quello che so è sufficiente per suscitarmi la curiosità. Innanzitutto i legami con la mitologia. Stando a questa, Zeus scaraventò giù dall'Olimpo Efesto, dopo che quest'ultimo prese le parti di sua madre Era durante una delle loro liti epiche. Efesto cadde all'isola di Limnos e restò pure azzoppato. Gli abitanti seppur notoriamente inospitali, lo accolsero e lui insegnò loro l'arte della lavorazione del metallo.
Ecco, già questo sarebbe sufficiente per decidermi dato che subisco molto il fascino della mitologia che cela sempre grandi verità.

Oltre questa però, subisco anche il fascino della gastronomia, sia cucina che  prodotti. E Limnos ne offre a volontà. I flomaria (pasta tipica dell'isola), la feta e il kalathaki (formaggi DOP entrambi), il kasvalali e molto altro.
Tra questo molto altro c'è anche la ricetta che segue, i katimeria. I limnioti li preparano con i loro formaggi locali, ma anche per noi che abbiamo a disposizione praticamente solo un formaggio greco, la feta, non sia mai che rinunciamo!
Preparateli con la feta e non ve ne pentirete. Sono squisiti. Cosparsi di miele per quel sapore dolce/salato tanto amato nella cucina greca, oppure senza miele, come spezzafame o come mezès con un bicchierino di tsipouro!
Ingredienti: (per 7-8 katimeria)
  • 65 gr. di farina 00
  • 65 gr. di semola rimacinata
  • 100 ml di latte
  • un pizzico di sale
  • 250 gr. di feta
  • olio evo
  • olio per friggere
Procedimento: (preparazione 20 min. - attesa 30 min. - cottura 10 min.)

Setacciare le due farine, aggiungere il pizzico di sale e versare il latte. Impastare per una decina di minuti fino a ottenere un impasto liscio ed elastico.
Coprire e lasciare riposare per 30 min.

Sbriciolare la feta con le mani o con una forchetta.

Prendere l'impasto e con il mattarello tirarlo in una sfoglia rettangolare più sottile che potete. Il lato più lungo verso la vostra parte.Spennellare la superficie con dell'olio evo.
Spargere sopra la feta sbriciolata.

Posizionare il mattarello sul bordo della sfoglia e arrotolarla sul mattarello stesso. Spingere con tutt'e due le mani i lati della sfoglia verso il centro per arricciarle. Sfilarla.

Tagliarla a fette di circa 4 – 5 cm di spessore. Appiattire ogni fetta con la mano.

Versare abbondante olio per friggere in una padella e scaldare bene. Quando sarà pronto, mettere i katimeria a friggere per circa 1 minuto per lato e comunque fino a doratura.

Togliere dalla padella, sistemare su carta assorbente e servire caldi spargendo un buon miele fluido.



sfouggato con fiori di zucca e ricotta salata

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Anche se quello più conosciuto è di Mitilene, lo sfouggato (per farmi capire al volo vi dico che è una frittata) lo si prepara un po' ovunque in Grecia. Quello più famoso e diffuso è con zucchine e  patate.
Ma dato che si può preparare praticamente con qualsiasi cosa , alla fine ognuno utilizza quello che ha.
Come lo chef Michaìl Chasikos che nel suo ristorante a Rethymno (Creta), seguendo la saggezza che contraddistingue gli isolani e ogni casa cretese, cucina con prodotti locali e di stagione, e con quello che avanza fa lo sfouggato.
Ecco dunque la sua ricetta per un pasto leggero e gustoso. Chiaramente a Creta si utilizzano i formaggi locali, l'anthotyro nella fattiscpecie, che ho sostituito con una ricotta salata, rigorosamente di pecora.
Ingredienti: (per 2 persone)
  • 4 uova
  • 10 – 12 fiori di zucca freschi e turgidi
  • 100 gr. di ricotta salata
  • 4 – 5 foglie di menta fresca tritate
  • 3 cucchiai di olio evo
  • olio per friggere
  • sale
  • pepe nero macinato fresco
  • farina per infarinare
Procedimento: (preparazione 15 min. - cottura 20 min.)
Pulire dai gambi i fiori di zucca. Togliere il pistillo interno e lavarli molto velocemente sott'acqua corrente. Tamponarli con un tovagliolo per asciugarli e salarli leggermente.

Versare della farina in un piatto. Riempire un ciotolino di acqua.
Tagliare la ricotta a dadini.

In una padella versare olio per friggere fino ad arrivare e ¾ dal fondo e far scaldare. Infarinare leggermente i fiori di zucca, tuffarli velocemente nell'acqua e gettarli nell'olio bollente. Friggere per un paio di minuti fino a doratura. Toglierli delicatamente dalla padella e sistemarli su carta assorbente.

Sbattere leggermente le uova e macinare del pepe nero. Aggiungere la menta fresca e sbattere con la frusta per amalgamare.

In una padella di circa 25 cm di diametro far scaldare l'olio evo. Aggiungere i dadini della ricotta salata e quando cominciano a colorarsi, 2 – 3 minuti, sistemare sopra i fiori di zucca cercando di dare una forma omogenea, tipo a raggiera.
Versare sopra le uova e far cuocere finchè non cominciano a rapprendersi. Sollevare con una spatola e muovere la padella per far scivolare dalla superfice le uova crude in fondo e cuocersi. In totale dal momento in cui si versano le uova occorrono 6 – 7 minuti.
Coprire con il coperchio, ritirare dal fuoco e lasciare riposare per 3 minuti.
Servirla come piatto unico con insalate cotte e crude di stagione. Volendo potete metterla anche dentro un panino e portarlo in ufficio.

 Ricetta pubblicata a "gastronomos".




hellinikon / intervista a Kostas e Kostantina

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Negli anni passati trovare un prodotto greco significava prendere l'aereo o la nave e andarci in loco, oppure avere una mamma come la mia che puntualmente mi mandava grandi pacchi con dentro tutto quello che un expat che sente la nostalgia di odori e sapori può desiderare dal proprio paese.
Per fortuna le cose ultimamente sono cambiate. Feta e yogurt greco ormai li si trova in ogni dove ed è già qualcosa, ma è appunto solo qualcosa. E tutto il resto?????
A rispondere a questo tutto il resto, a Milano per mia fortuna 😊,  ci hanno pensato Kostas e Kostantina, una simpaticissima coppia di greci che da qualche anno gestiscono un' attività di vendita di  prodotti gastronomici esclusivamente greci.
Cosa si può trovare? Praticamente tutto!!!!
Olive di Kalamata, dolmadakia, la fava greca, pites per il souvlaki, formaggi, caffè greco e bricco pure se no come lo si prepara?!!!!, tzatziki, taramosalata, melitzanosalata, ouzo, vini, i dakos (friselle) rakomelo, birra greca, e molto altro, perfino acqua greca!
Praticamente  tutto quello che serve per preparare un pranzo veramente greco oppure un ricco aperitivo senza dover per forza mettersi ai fornelli.
Non potevano ovviamente mancare i dolci tipici. Baklavàs, loukoumia, halvàs e molto molto altro.
Si possono inoltre trovare piccoli oggetti decorativi  da portare a casa e decorare la tavolata.
Negozio molto curato, esteticamente valido, atmosfera greca  e proprietari gentili e professionali.

Per capire meglio però chi sono e come lavorano, ho rivolto loro alcune domande che spero vi faccia piacere leggere. Ecco di seguito l'intervista a Kostas e Kostantina che ringrazio per la disponibilità.
D. Come nasce l’idea di un punto vendita con prodotti esclusivamente greci?
R. Durante la crisi economica che è esplosa in Grecia abbiamo pensato di trasferirci a Milano, per motivi di lavoro. Siamo laureati tutti e due in Italia, Kostas in Archittetura al Politecnico di Milano ed io (Kostantina)  in Lettere presso l’università degli Studi di Lecce. L’idea è nata da una nostra ricerca nella quale abbiamo notato che  non ci fosse a Milano un negozio che vendesse esclusivamente prodotti greci. 

D. Ecco, cosa vi ha spinto a scegliere  Milano per la vostra attività?
R. L'abbiamo scelta  perchè è una città metropolitana e ciò avvantaggia l’inizio di una attività’ economico-commerciale.

D.  L'Italia ha un patrimonio gastronomico molto ricco, quasi ingombrante. Perchè i  prodotti greci simili per tipologia, come ad esempio olio greco/olio italiano, miele greco/miele italiano etc. dovrebbero essere preferiti dai vostri clienti?
R.  Noi di Hellinikon proponiamo ai nostri clienti prodotti greci  senza alcuna intenzione di confronto con quelli italiani, visto che indubbiamente la cucina italiana  è una delle più famose nel mondo. Il nostro scopo è  diffondere la conoscenza del cibo greco a chi non lo conosce, oltre a consentire piacevoli ricordi  agli italiani che hanno visitato la Grecia e desiderano ritrovare in Italia gli stessi sapori gustati durante le loro vacanze.

D. Come scegliete i vostri fornitori? Con quali criteri?
R. La scelta dei nostri fornitori è stata fatta dopo una lunga ricerca avvenuta soprattutto tramite fiere di settore e chiaramente è in costante aggiornamento.  I nostri prodotti arrivano da tutta la Grecia, da piccoli produttori artigianali e non si trovano nella grande distribuzione dal momento che ne curiamo personalmente l’importazione diretta.

D. Qual'è il target della  vosta clientela?
R. La nostra clientela è composta sia da italiani che da greci ma anche da persone di altre nazionalità che amano la cucina greca. Si tratta di persone che visitano il nostro paese da parecchi anni e che hanno un forte legame con la cultura e la gastronomia greca.

D. Quali prodotti sono nella hit parade delle vendite?
R. Sicuramente le olive di Kalamata, le cosiddette  "Eliès Kalamòn",  la nostra  Feta Dop e lo yogurt con latte di pecora  che arrivano  da un piccolo stabilimento della Grecia continentale, oltre a diversi formaggi come saganaki, halloumi e graviera. Hanno molto successo anche le salsine come il notissimo tzatziki, la taramosalata, la melitzanosalata, ecc. e, ovviamente, l’ouzo, i dolci tipici e tante altre specialità.

D. Capita che vi chiedano prodotti/specialità che non avete pensato sino a quel momento di importare? In caso affermativo come vi comportate?
R. Sì, alcune volte capita. Quando c'é grande richiesta di un prodotto particolare facciamo il possibile per inserirlo nei nostri prodotti, per accontentare i nostri clienti.

D. Siete attivi solo a Milano?
R. Si, per il momento solo a Milano.

D. Progetti futuri?
R. Il nostro progetto, che intendiamo completare nei prossimi mesi in quanto siamo già in fase avanzata di preparazione, è il nostro negozio on- line, con spedizioni in tutta Italia, dove il consumatore avrà la possibilità di effettuare l'acquisto dei prodotti in catalogo direttamente dal nostro e-shop.
D. Dove vi si può trovare?
R. In Via Casoretto 30/A, Milano
Tel. 0245391608
Cell. 3290873488
Facebook: Hellinikon Prodotti Gastronomici –Milano,Italy
Instagram: hellinikon.it




mirmizeli di Kalymnos

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Basta pronunciare il nome Kalymnos e la mente la associa immediatamente ai pescatori di spugne. Nell’immaginario collettivo l’isola è indissolubilmente legata a questa attività, magistralmente descritta  dal romanziere naturalista Andreas Karkavitsas al suo racconto “I pescatori di spugne”, tratto dalla raccolta  “Parole dalla prua”. Venti racconti marinareschi pubblicati per la prima volta nel 1899. Un mondo duro, lotte impari per domare il mare, un mondo scomparso definitivamente ma che è bene ricordarsi ogni tanto che è pure esistito, per imparare a conoscere qualcosa della vita che fu sulle  isole greche che ormai sembra vivano  in una festa perenne!
Caicco con pescatori di spugne/ 1950  - foto di  Dimitris Harisiadis
Un  marchio gastronomico kalymniota invece è sicuramente il “mirmizeli”, Un’insalata preparata con i paximadia (pane biscottato) che si trova in varie isole con nomi diversi. Dakos a Creta, mostra a Mykonos, mirmizeli a Kalymnos.
E’ un’insalata fresca e saziante che si prepara in poco tempo. Volendo accorciare ulteriormente i tempi, potete omettere la melanzana, peraltro non obbligatoria.
All’isola chiaramente usano i loro formaggi locali che io ho sostituito con la feta. Se volete però potete utilizzare un altro formaggio morbido, ma saporito.

Ingredienti: (per 2 persone)
  • 1 melanzana tonda
  • 2 friselle (integrali possibilmente)
  • 2 pomodori grandi maturi
  • mezzo cetriolo sodo
  • 5 – 6 pomodorini tipo Pachino
  • mezza cipolla
  • qualche oliva di Kalamata o altra oliva nera di vostro gradimento
  • origano
  • 150 gr. di feta
  • 3 acciughe sott’olio oppure 2 sardine sott’olio
  • sale
  • olio evo
Procedimento: (cottura 10 min. – preparazione 15 min.)
Lavare  la melanzana, i pomodori e pomodorini, il cetriolo.
Tagliare la melanzana e fette di circa 1 cm. di spessore, metterle in una teglia, irrorare con un filo di olio e infornare a 190 gradi per circa 10 min. finchè non ammorbidiscano. Togliere dal forno, lasciare raffreddare, sbucciare e tagliare a cubetti.
Grattugiare i pomodori grandi dai fori grossi della grattugia tenendo polpa e succhi. Tagliare a dadini il cetriolo. Se è tenero non sbucciarlo. Tagliare la cipolla ad anelli sottili. Tagliare a metà  o più pezzi se grandi i pomodorini. Sbriciolare la feta con le mani oppure con una forchetta. Sgocciolare le acciughe o le sardine.

Prendere un’insalatiera e rompere dentro le friselle. Versare sopra i pomodori grattugiati con tutti i succhi raccolti, salare leggermente e mescolare molto bene. Unire  i pomodorini tagliati, i cubetti di cetriolo e mescolare. Metterci sopra  gli anelli di cipolla, le olive  qua e là e spargere dell’origano. Versare abbondante olio evo e posizionare sopra la feta sbriciolata e i filetti di pesce.
Lasciare riposare e insaporire per 10 min. e servire come piatto unico.






la kakavià di Aghìa Galìni

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Aghìa Galìni è un incantevole villaggio sul mare, a Rethymno,  Creta, dove sono stata diversi anni fa. Anche la sua kakavià non è da meno.Una meravigliosa zuppa di pesce, un po’ diversa da come si prepara in tutte le altre parti del paese. Niente pesci misti, niente aggiunte di molluschi e crostacei. Pochi ma sapienti ingredienti, un unico tipo di pesce che tradizionalmente era lo scorfano.

Se lo trovate, non esitate di prenderlo e utilizzare questo. Altrimenti usate pesci comunque di carni bianche  come il nasello, la cernia, la galinella di mare, la  platessa, l' orata.

Ingredienti: (per 2 – 3 persone)

  • 250 gr. di pesce  (si intende già sfilettato)
  • 250 gr. di patate
  • 1 cipolla bianca
  • 50 ml di succo di limone
  • 50 ml di olio evo
  • sale
  • pepe

 Procedimento: (preparazione  10 min. – cottura 30 min.)

Pelare le patate, lavarle e tagliarle a rondelle di circa 05 cm. di spessore.

Sbucciare la cipolla e tagliarla in 4 spicchi.

In una casseruola larga e bassa fare uno strato di patate, salare e macinare del pepe nero. Metterci sopra i filetti di pesce e fare un altro strato di patate. Salare, macinare del pepe e  Infilare qua e là gli spicchi di cipolla. Irrorare con il succo di limone e l’olio evo.

Mettere sopra a contatto un piatto affinchè gli ingredienti non si spostino durante la cottura e coprire con il coperchio. Cuocere per 30 minuti.

Ritirare dal fuoco, lasciare riposare per 5 minuti e servire. La zuppa non è brodosa, quel poco che basta per definirsi kakavià!




pitarakia di Milos

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I greci sono tra i più grandi consumatori di formaggio al mondo e c’è poco da stupirsi. L’arte casearia conta millenni  in  Grecia. Nel corso di questi millenni i formaggi elaborati in ogni paese, in ogni isola,  perfino in ogni famiglia che disponeva di  pecore e capre, sono innumerevoli.Ogni località ha i suoi formaggi tipici, molto spesso sconosciuti alla stragrande maggioranza  nel resto del paese ma molto amati e utilizzati dai locali.

Un esempio è il formaggio di Milos, preparato con latte di pecora/capra  oppure di capra 100% che secondo il tempo di stagionatura assume nomi diversi. Con stagionatura di oltre 4 mesi si chiama “sklirò” (duro), dal sapore leggermente piccante.

Con questo formaggio nei vari stadi di stagionatura  e quindi  dal morbido al duro  si preparano i pitarakia di Milos, una tradizionale ricetta dell’isola vulcanica. Se si utilizza il formaggio  duro, ovviamente va grattugiato.

Per preparare i pitarakia se non si dispone del formaggio di Milos cosa peraltro quasi certa,  si può usare la ricotta, la feta, il robiola o altro formaggio morbido di vostro gradimento, oppure un altro formaggio duro da grattugiare. In mancanza dell'originale, pienta libertà di interpretare. La  farcitura a prima vista può sembrare poca ma non deve trarvi in inganno. L' equilibrio delle dosi è perfetto e non lascia margini per disquisire sulla preparazione  tradizionale della ricetta.

Personalmente trito la cipolla quasi a poltiglia perché non  mi piace sentire il croccante tra di denti  che  data la brevità della cottura non fa in tempo ad ammorbidirsi sufficientemente. Se a voi però piace, tritatela più grossolanamente. 

Ingredienti:  (per circa 18 pitarakia)

Impasto:

  • 150 gr.  di farina
  • 1 cucchiaino da tè di succo di limone
  • 20 ml di olio evo
  • 80 ml di acqua tiepida
  • un pizzico di sale

 Farcitura:

  • 100 gr. di feta
  • 100 gr. di ricotta di pecora
  • mezza cipolla bianca tritata
  • pepe nero macinato fresco
  • 4 – 5  foglioline di menta fresca

In più:

  • olio per friggere

Procedimento: (preparazione  30 min. – attesa 30 min. – cottura 10 min.)

Impasto:

Versare sulla spianatoia la farina, aggiungere il pizzico di sale, il succo di limone, l’olio e l’acqua gradualmente. L’impasto dovrebbe essere  non troppo morbido che  non si a appiccica alle mani.  Impastare per una decina di minuti.  Formare una palla e mettere a riposare coperto con un tovagliolo in una ciotola leggermente infarinata  da 30 a 60 minuti.

Farcitura:

Sbriciolare la feta con le mani e metterla in un piatto insieme alla ricotta. Mescolare bene per amalgamare perfettamente i 2 formaggi.

Tritare finissima la cipolla insieme alle foglie di menta.

Unire il trito ai formaggi, macinare del pepe nero e mescolare.

Assemblaggio e cottura:

Infarinare leggermente il piano di lavoro. Prendere l’impasto e tirarlo con il mattarello in una sfoglia di circa 35 x 35. Con un coppa pasta di 8 cm. di diametro ricavare dei discetti. Impastare i ritagli e tirarli in sfoglia ricavandone altri dischetti e via via fino a esaurimento della pasta.

Mettere su ogni dischetto un cucchiaino raso di farcitura e chiudere a mezzaluna.  Premere sul bordo della mezzaluna con i rebbi di una forchettina  per sigillare il ripieno.

Versare olio per friggere in una padella per 2 cm. dal fondo.  Quando sarà bollente mettere a friggere pochi alla volta i pitarakia per circa 2 minuti per lato e comunque fino a doratura.

Quando saranno bei dorati toglierli dalla padella e sistemarli su un vassoio rivestito di carta assorbente.

Si mangiano  caldi o tiepidi come antipasto, per accompagnare un bicchiere di vino, come spezza fame.


zuppa di fichi al vino rosso con yogurt greco

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Una delle tante delizie dell'estate sono i fichi che rientrano tra i frutti che preferisco in assoluto. Dolcissimi e dalla consistenza così morbida che mi fa letteralmente impazzire. Ma già dai tempi antichi i greci li amavano follemente, tanto che l'albero del fico era considerato sacro e i suoi frutti terzi per importanza dopo i frutti dell'ulivo e della vite.

Venivano consumati come dessert, sia freschi che secchi con della frutta secca. Non è cambiato molto da allora!Quelli freschi data la loro fragilità erano considerati frutti per i ricchi, mentre quelli secchi frutti per i popolani.

Ad Atene il loro commercio era controllato dallo stato e portava grandi introiti nelle casse pubbliche, mentre le esportazioni da parte di privati era vietata. I cittadini avevano il dovere di denunciare chi praticava tale commercio. Da qui al proliferare di false accuse per i motivi più svariati il passo fu breve.Chi denunciava il commercio clandestino dei fichi veniva chiamato “sykofantes”, parola che è tutt'ora presente nel vocabolario greco ma con il significato di calluniatore, chi muove accuse e illazioni false.

I fichi in vino rosso, sono un delizioso dessert, perfetto per un fine pasto. Ho visto la ricetta al profilo instagram del bravo chef Nikos Karathanos, lo  chef greco più giovane ad aggiudicarsi una stella Michelin all'età di appena  27 anni.

Lo ringrazio per i chiarimenti che mi ha gentilmente dato.

Note: Karathanos arricchisce lo yogurt con del miele (250 gr. di yogurt e 150 ml di miele per un kilo di fichi e 1.200 ml di vino) e scorza di arancia o lime. Io l'ho preferito al naturale per il sapore acidulo che ben si bilancia con la dolcezza della “zuppa”.

Inizialmente pensavo di non sbucciare i fichi, ma siccome la buccia mi sembrava leggermente dura, ho preferito toglierla.

Ingredienti: (per 3 -4 coppette)

  • 300 gr. di fichi (meglio neri)
  • 125 gr. di zucchero semolato
  • 300 ml di vino rosso secco
  • 1 bastoncino di cannella
  • 2 pz di anice stellato
  • 2 chiodi di garofano
  • 2 semi di cardamomo bianco
  • mezzo cucchiaino da tè di essenza di vaniglia
  • scorza di limone grattugiata

In più:

  • yogurt greco

Procedimento: (preparazione 10 min. - cotura 15 min. - attesa 6 ore)

Lavare i fichi e sbucciarli.

In un pentolino versare tutti gli ingrediente, tranne lo yogurt, e dopo 2 minuti da quando stacca il bollore aggiungere i fichi. Far bollire per 3 – 4 minuti e togliere con la schiumarola. Sistemarli in un piatto fondo e tenere da parte.

Continuare la bollitura del vino per altri circa 10 minuti, e comunque finchè non si riduce di 2/3. Dai 300 ml iniziali, deve restare uno sciroppo di 100 ml.

Ritirare dal fuoco, filtrare e versare sui fichi. Lasciare raffreddare, coprire con pellicola e mettere in frigo per 6 ore o anche più, fino al momento di servire.

Servire in coppette, accompagnato da yogurt greco.



 

i samsà di mia mamma / ta samsà tis mamàs mou

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Uno o per meglio dire una che sta sul fuoco a cucinare e gli altri che mangiano era un’immagine non così rara nelle case greche. Sicuramente non lo era nella mia, quando il menù prevedeva preparazioni che vanno fatte sul momento e si mangiano caldissime. Valeva per i souvlaki, valeva per i samsà che  presento oggi. 

Non conosco bene l’origine di questa preparazione. Per la verità  fino a qualche tempo fa ero convinta fosse turca, ma poi ho letto che la si trova anche in altri paesi; ne deduco quindi che è molto diffusa in alcune  aree del mondo. Come poi siano arrivati a casa nostra francamente lo ignoro. Presumo che sarà stata qualche amica di mia mamma che è una persona estremamente socievole e di amiche non ne ha mai abbastanza a farceli conoscere e noi abbiamo talmente apprezzato che li abbiamo sempre preparati. 

Mia mamma li preparava spesso e se ricordo bene sempre con la carne. E’ così che li ho preparati anche io questa volta, ma le varianti sono infinite. Patate e mortadella, salumi e formaggi, verdure e formaggi, solo verdure etc. Non  richiedono così  tanto tempo se si ha confidenza con farine e mattarelli, perciò si possono fare ogni volta che si ha voglia anche con poco tempo a disposizione.

Ringrazio la mamma per aver cucinato  e mia sorella per i video.

Ingredienti: (6 pz)

Impasto:

  • 180 gr. di farina 00
  • 100 ml (circa) di acqua
  • 1 cucchiaio da minestra di grappa
  • 2 cucchiai da minestra di olio evo
  • un pizzico di sale

Farcitura:

  • 300 gr. di carne macinata
  • 1 grande cipolla tritata fine
  • prezzemolo tritato
  • sale
  • pepe
  • 4 cucchiai da minestra di olio evo

In più:

  • olio evo per oliare la pasta

 Procedimento:

Farcitura:

In una casseruola versare l’olio e aggiungere la cipolla tritata. Far stufare a fiamma bassa per 10 minuti aggiungendo all’occorrenza uno o due cucchiai di acqua calda.

Quando la cipolla sarà ben ammorbidita, aggiungere la carne. Far rosolare mescolando spesso per 7 -  8 minuti. Salare, macinare del pepe nero, aggiungere 20 ml di acqua  e continuare la cottura per altri 10 minuti. Verso fine cottura aggiungere il prezzemolo tritato. Mescolare e dopo 1 minuti ritirare dal fuoco. Lasciare raffreddare.

Impasto:

Versare in una ciotola la farina e aggiungere il pizzico di sale. Aggiungere l’olio e la grappa. Mescolare e versare gradualmente l’acqua impastando man mano che la versate. La quantità dell’acqua è indicativa in quanto dipende molto dal tipo di farina. Io in questo caso ho usato una farina 00 bio per la quantità di acqua che indico (180 ml). Impastare per 10 minuti. Formare una palla, metterla in un contenitore leggermente infarinato, coprire e lasciare riposare per 30 minuti.

Cottura:

Prendere l’impasto e dividerlo in 6 pezzi di uguale peso. Infarinare la spianatoia e il mattarello. Prendere un pezzo alla volta e con il mattarello tirarlo a un disco di circa 20 – 22 cm di diametro.

Spennellare la metà con dell’olio evo e piegarlo in due. Prendere un cucchiaio da minestra di farcitura e posizionarla sulla metà della pasta. Coprire con l’altra metà e premere intorno con le dita per sigillare la pasta.

Sistemare su un ripiano leggermente infarinato e procedere allo stesso modo con tutti gli altri pezzi.

Oliare leggermente una padella. Accendere e quando sarà calda, mettere a cuocere i samsà da entrambi i lati per circa 2 minuti per lato.

Servire caldi con delle insalate di stagione.


 

patate fritte con uova al tegamino

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Friggere patate  e comunque  in generale friggere  non è mai stata considerata un’ attività occasionale nelle case greche e la mia non faceva eccezione. Come in Italia quando si vuole improvvisare un pasto si ricorre a due spaghetti al volo,  nella mia casa si friggevano patate al volo.

“Hai fame?” “Sì”. “Aspetta un attimo; friggo due patate. Vuoi anche due uova?” “ si, si”! 

Un dialogo che avveniva spesso ed ecco che dopo mezz’oretta veniva servito il confort food più confort food esistente al mondo!!! Almeno lo è per me!

Ingredienti: (per 2 persone)

  • 4 patate medie
  • 4 uova
  • sale
  • pepe nero macinato fresco
  • olio per friggere

 Procedimento: (preparazione 10 min. – attesa 60 min. – cottura 20 min.)

Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a bastoncini nella misura desiderata. Immergerle in una bacinella con acqua fredda per  1 ora. Questo passaggio è importante affinchè le patate perdano dell’amido e restino croccanti. Trascorsa l’ora, scolarle e  tamponarle scrupolosamente  con carta assorbente per asciugarle bene.

Versare abbondante olio in un pentolino e  quando sarà a temperatura, friggere poche alla volta le patate fino a doratura.  Man mano che sono pronte, toglierle con la schiumarola e sistemarle su un vassoio ricoperto di carta assorbente. 

Uova:

Prendere una padella e versare un po’ di olio di oliva. Separare gli albumi dai tuorli, tenendo i tuorli separati uno a uno, mettendoli  singolarmente in stampini o bicchieri separati. Cercare di non romperli.

Scaldare l’olio nella padella e versare gli albumi. Quando si saranno rappresi un po’ salare. Fare spazio per i 4 tuorli e sistemarli sugli albumi, cercando di sistemarli vicini due a due.

Macinare del pepe nero e cuocere fino al raggiungimento della consistenza che vi piace.

Salare le patate, distribuirle in 2 piatti e  mettere sopra le uova. 2 tuorli con relativo albume su ogni piatto stando attenti a non rompere i tuorli.

Servire con della feta e un’insalata di stagione. Un buon pane è più che indispensabile!




koulourakia al limone e sesamo

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I koulourakia (si legge ta kuluràkia - neutro)  sono una delle mie grandi passioni. Li preparo spesso anche perché si possono consumare in ogni momento della giornata. Dalla mattina alla sera ogni momento è buono per addentarne uno.

La gastronomia greca ne conta moltissimi. Al burro o vegan, dolci o salati, friabili o croccanti e profumati in mille modi.

Ogni casa ha i suoi preferiti e anche se onestamente non mi ricordo quali fossero i preferiti di casa nostra, so con certezza che ora che sono grande non ho un preferito. Mi piacciono tutti, indifferentemente!!!!

 Questi al limone sono veramente squisiti. Perfetti per accompagnare una tazza di tè, per la colazione o come spezza fame.

Ingredienti: (per 30 pz circa)

  • 160 ml di olio di oliva
  • 125 gr. di zucchero semolato
  • 120 ml di succo di limone
  • la scorza grattugiata di un limone grande o 2 piccoli (biologici, non trattati)
  • 60 ml di tsipouro (in alternativa brandy o vodka)
  • 1 cucchiaino da tè di lievito istantaneo per dolci
  • mezzo cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
  • 500 gr. di farina 00
  • 200 gr. circa di sesamo + un cucchiaio di zucchero

 Procedimento:

Setacciare la farina con il lievito.

In una ciotola sufficientemente grande versare l’olio con lo zucchero, la scorza di limone e il liquore. Mescolare con la frusta a mano finchè non diventino una cremina.

Sciogliere il bicarbonato di sodio  nel succo di limone (sopra la bacinella perché potrebbe strabordare) e versare nella cremina preparata.

Versare mescolando la farina e impastare velocemente.

L’impasto è abbastanza morbido e potrebbe attaccarsi leggermente alle mani ma non aggiungete altra farina. Nel caso, lo farete dopo il riposo. Formare una palla, coprire e lasciare riposare per almeno 30 min.

Se dopo il riposo continua ad attaccarsi alle mani, aggiungere un cucchiaio di farina e impastare velocemente per amalgamare.

Accendere il forno a 160 gradi.

Lavare il sesamo dentro un colino. Stenderlo su un tovagliolo di lino o cotone insieme al cucchiaio di zucchero. Così si attacca meglio ai koulourakia.

Rivestire una teglia con carta forno.

Prendere un po’ di impasto di circa 35 gr. e formare i koulourakia nella forma che più vi piace ma abbiate l'accortezza di farli tutti di uguale peso affinchè possano cuocere uniformemente.  Una volta formati rotolarli sul sesamo da tutt’e due i lati.

Sistemarli sulla teglia e infornare per circa 45 minuti. Attenzione che non devono scurirsi troppo. Devono avere un colore biondo scuro, al massimo castano chiaro.

Lasciate raffreddare e conservate in una scatola di latta. Si conservano per parecchi giorni senza perdere fragranza e aroma.

 



pasta fillo con funghi e feta / tarta me manitaria kai feta

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Nella mia casa paterna  e in generale nella cucina greca tradizionale, salvo poche eccezioni, quando si parla di “pita” si intende esclusivamente quelle preparate con la farcitura racchiusa tra i vari strati di pasta fillo che resta invisibile prima di tagliarla.

Uno scrigno praticamente che lascia però poco spazio alle sorprese sul tipo di farcitura che viene svelato già dal nome. Tyropita, spanakopita, manitaropita, patatopita e via discorrendo sono nomi sufficientemente descrittivi per sapere cosa ci attingiamo a mangiare senza ulteriori spiegazioni che risulterebbero perfino ridondanti.

Questo però non è però l'unico modo di preparare una pita seppur il più diffuso. La pita che lascia la farcitura in bella vista è un altro modo di utilizzare con grande soddisfazione per la vista e il palato l'ingrediente imprescindibile di ogni preparazione di questo genere. La pasta fillo ovviamente.

La ricetta è molto  facile da eseguire e il risultato strepitoso e garantito. Per la farcitura ho usato i comunissimi funghi champignon, ma potete fare qualsiasi abbinamento vi venga in mente. Zucca e feta, spinaci e ricotta, salsiccia e formaggi etc. etc.

Al posto del burro chiarificato potete usare burro normale o olio di oliva o anche un buon olio di semi. I funghi se hanno rilasciato troppi liquidi vanno scolati affinchè non inzuppino la pasta fillo. Sale con moderazione mi raccomando!!! La feta è un formaggio molto saporito. 

Ingredienti: (tortiera di 20 cm di diametro)

  • 8 – 10 fogli di pasta fillo
  • 300 gr. di funghi champignon o misti
  • 100 gr. di feta
  • 1 spicchio di aglio
  • sale
  • pepe nero macinato fresco
  • 2 cucchiai di olio evo
  • burro chiarificato per la pasta fillo

Procedimento: (preparazione 15 min. - attesa 30 min. cottura 30 min)

Se la pasta fillo è congelata metterla nel reparto frigo e scongelarla.

Scartare il gambo dei funghi, lavarli velocemente sott'acqua corrente e metterli ad asciugare su un tovagliolo pulito.

Tagliarli a fettine sottili.

Schiacciare l'aglio, sbucciarlo e metterlo insieme ai due cucchiai di olio evo in una padella. Farlo rosolare. Togliere lo spicchio d'aglio e aggiungere i funghi. Insaporirle girandoli spesso. Salare leggermente e macinare del pepe nero. Cuocere per circa 10 minuti senza coprire la padella.

Ritirare dal fuoco e scolarli per eliminare l'acqua. Tritarli grossolanamente per evitare che buchino la pasta. Metterli in un piatto e lasciare raffreddare.

Sbriciolare la feta con le mani.

Composizione e cottura:

Mettere circa 4 cucchiai di burro in un pentolino e scaldare fino a liquefazione. Imburrare la tortiera.

Srotolare la pasta fillo. Prendere un foglio e posizionarlo sul piano di lavoro con il lato lungo verso di voi. Imburrare con un pennello.

Prendere un secondo foglio, posizionarlo sul primo e imburrare anche questo. Spargere sopra un po' di funghi e un po' di feta. Arricciare con le mani, avendo cura che la farcitura resti ben in evidenza.

Arrottolare a chiocciola e sistemare nel centro della tortiera.

Ripetere con altri due fogli di fillo e sistemarli intorno al primo rotolo girandogli intorno.

Ripetere allo stesso modo con tutti i fogli fino a riempimento della tortiera.

Accendere il forno a 180 gradi, modalità statica e scaldare per 10 minuti.

Spennellare con il burro la pasta e infornare per circa 30 minuti.

Ritirare dal forno e lasciare intiepidire.

Servire come antipasto.


 

flauti con pasta fillo, zucca, noci e uvetta

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Dire che non amo particolarmente i dolci sarebbe un'inesattezza al limite della falsità. Li amo come qualsiasi persona ma per mia fortuna non riesco a  mangiarne in quantità. Poco e perfino pochissimo è sufficiente perchè soddisfi il mio desiderio di sapore dolce.

Ultimamente però ho deciso che anche questo poco deve essere di qualità; possibilmente con pochissimo o anche niente zucchero. Poco miele quando necessario ma perlopiù cerco di sfruttare gli zuccheri dei vegetali.

Un'ottima ricetta  cui serve pochissimo zucchero, giusto una spolveratina finale sono i flauti di pasta fillo con farcitura di zucca che è in piena stagione, uvetta e noci.

Provatela. E' perfetta per ogni situazione.

Ingredienti: (per venti flauti)

  • 10 fogli di pasta fillo
  • 500 – 600 gr. di zucca gialla (circa 350 gr. di polpa)
  • 2 cucchiai di olio evo
  • una decina di noci
  • una manciata abbondante di uvetta di Korinto
  • un bicchierino di brandy
  • mezzo cucchiaino da tè di cannella in polvere
  • ¼ di cucchiaino da tè di chiodi di garofano in polvere
  • una grattatina di noce moscata
  • olio evo per la pasta fillo

Finitura:

  • zucchero a velo
  • cannella in polvere

Procedimento: (preparazione 30 min. - attesa 60 min. - cottura 45 min.)

Se la vostra fillo è surgelata, tirarla fuori dal freezer e scongelarla. Mediamente in 2 ore a temperatura ambiente è pronta.

Se è invece fresca saltare questo passaggio.

Farcitura:

Mettere in ammollo l'uvetta nel brandy.

Sgusciare le noci e pestarle nel mortaio.

Pulire la zucca da semi, buccia e filamenti, lavarla, asciugarla e tagliarla a dadini. In una casseruola larga e bassa versare i 2 cucchiai di olio evo e aggiungere la zucca. Mescolare con un cucchiaio, coprire e lasciare cuocere fino ad ammorbidimento. Non aggiungere subito acqua, se la zucca è acquosa, probabilmente non ce ne sarà bisogno. La sua dovrebbe bastare per farla cuocere. Se viceversa è una zucca non troppo acquosa, che per inciso per me sono le migliori, aggiungere ma soltanto all'occorenza un paio di cucchiai di acqua calda alla volta. 

Dopo circa 30 minuti dovrebbe essere molto morbida. A questo punto ritirare dal fuoco.

Versare la zucca in un piatto e con una forchetta ridurla in purè. Lasciare da parte che raffreddi completamente.

Scolare l'uvetta e tamponarla con un tovagliolo per asciugarla.

Mettere la zucca in una ciotola e aggiungere tutti gli altri ingredienti. Mescolare bene. Se la farcitura risultasse un poco acquosa, aggiungere uno o due cucchiai di pangrattato.

Assembamento e cottura:

Foderare una teglia da forno con carta forno.

Accendere il forno a 180 gradi, modalità statica.


Srotolare la pasta fillo.

Tagliare esattamente a metà nel senso verticale i fogli.

Prendere un mezzo foglio alla volta e spennellarlo con dell'olio evo. Coprire gli altri con un tovagliolo pulito.

Mettere all'estremità in basso un cucchaino di farcitura. Arrotolarlo leggermente stretto per un paio di giri. Girere i lembi della fillo verso l'interno e continuare ad arrotolare fino in fondo. 

Posizionare il rotolino sulla teglia.

Continuare allo stesso modo fino a finire tutti gli ingredienti.

Spennellare gli involtini con dell'olio evo e infornare al ripiano di mezzo per circa 40 minuti e comunque fino a doratura.

Ritirare dal forno e lasciare intiepidire. Al momento di servire spolverizzare con zucchero a velo e cannella.

Importante: Non coprire i rotolini, la pasta fillo con l'umidità si afflocscia. Se dovesse afflosciarsi e diventare umida, accendere il forno a 150 gradi e infornarli per 5 minuti. Tornerà croccante.



koskosela di Santorini

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Potete trovarlo come kayiannàs, strapatsada oppure koskosèla come si chiama a Naxos, a Santorini e più in generale alle Cicladi ma si  tratta sempre della stessa cosa, ossia uova strapazzate.E' un piatto facile e veloce con ingredienti di tutti i giorni e proprio per questo si prepara in tutta la Grecia , con una particolarità per quanto riguarda Santorini.

Nella splendida isola cicladica, spesso si usa aggiungere delle melanzane, quelle tipiche bianche, dolci e quasi senza semi.

Le melanzane bianche ormai si trovano ad Atene, non ovunque ma capita di trovarle, un po' meno a Milano. Ma questo non è un motivo valido per non preparare la koskosela.

Usate quindi le melanzane che trovate e preparate questo piatto saziante, saporito e veloce.

Anzichè il basilico potete usare la menta, il prezzemolo o altra erba aromatica di vostra scelta. 

 

Ingredienti: (per 2 – 3 persone)

  • 1 melanzana
  • 4 uova
  • 2 pomodori grandi maturi (in alternativa polpa di pomodoro)
  • f6 – 7 foglioline di basilico fresco
  • 50 grammi di feta sbriciolata o altro formaggio fresco di vostra scelta
  • olio evo
  • sale
  • pepe nero

Procedimento:(preparazione 10 min. cottura 20 min.)

Lavare la melanzana, sbucciarla e grattugiarla dai fori grossi della grattugia.

Fare lo stesso con i pomodori se sono freschi.

In un tegame versare qualche cucchiaio di olio evo e aggiungere la polpa di melanzana grattugiata. Soffriggere per 3- 4 minuti girando spesso.

Unire la polpa di pomodoro, salare leggermente, macinare del pepe nero e le foglie di basilico spezzate con le mani. Cuocere per altri 6 -7 minuti finchè la salsa non si restringa.

Sbattere leggermente le uova, salare e versare nella padella. Mescolando spesso, cuocere per circa 2 / 3 minuti facendo rapprendere le uova ma non asciugarli completamente.

Ritirare dal fuoco, distribuire la feta e portare a tavola calda con del buon pane e verdure di stagione.


 

 

crostatine alle pere con pasta fillo

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La versatilità della pasta fillo non consiste solamente al suo sapore neutro che può essere abbinato sia al dolce che al salato. Consiste anche alla sua plasticità che permette di plasmarla e darle la forma che desideriamo. A condizione che si unga sufficientemente con burro oppure con olio.

Per le preparazioni dolci personalmente uso perlopiù in burro, ma a volte opto per un olio extravergine di oliva leggero.

E' quello che ho fatto per questi squisiti dolcetti, preparati con pochissimo zucchero aggiunto, giusto una spolveratina.

Allo stesso modo si possono preparare con altra frutta come le mele, le pesche, le prugne e con aromi diversi come zenzero, chiodi di garofano, vaniglia etc.

Ingredienti: (2 crostatine)

  • 4 fogli di pasta fillo
  • 2 pere piccole non troppo mature
  • zucchero di canna integrale
  • olio per oliare la fillo
  • zucchero a velo
  • cannella in polvere

Procedimento: (preparazione 10 min. - cottura 25 min.)

Se la vostra pasta fillo è surgelata, tiratela fuori dal freezer e lasciatela scongelare.

Lavare le pere, asciugarle, tagliare il gambetto e dividerle in due per la lunghezza. Tagliare ogni metà in due, togliere i semi e tagliare a fettine sottili.

Prendere un foglio di pasta fillo e posizionarlo con il lato più lungo davanti a voi. Oliare con un pennello da cucina e sparegere sopra un poco di zucchero. Metterci sopra un altro foglio e oliare pure questo. Spargere un poco di zucchero e tagliare a metà in senso verticale.

Distribuire a raggiera le pere nel centro. Arrotolare la pasta verso l'interno creando una corona tutt'intorno. Oliare bene la corona di fillo.

Ripetere allo stesso modo formando una seconda crostatina.

Accendere il forno a 180 gradi.

Rivestire una teglia con carta forno e sistemare sopra le crostatine.

Infornare per circa 20 – 25 minuti, fino a doratura della fillo.

Ritirare dal forno e lasciare intiepidire leggermente . Al momento di servire cospargere dello zucchero a velo e cannella.


 

pizza con pasta fillo, mortadella e mozzarella / pizza me fyllo kroustas

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Anche se noi greci usiamo la pasta fillo prevalentemene per le varie pites, le sue potenzialità sono enormi.

Ultimamente sto sperimentando modalità divese per proporla francamente mi stupisco io stessa della varietà delle preparazioni cui si addice perfettamente!

Questa proposta si ispira a un classico italiano condito in salsa greca; d'altronde si sa che le mescolanze producono risultati spettacolari!

Provatela senza paura di tradire la vera pizza italiana!!!!  E' veloce, facilissima, perfetta per il brunch, come aperitivo o come cena veloce e vi garantisco che vi soddisferà!

Ingredienti: (diametro 20 cm circa)

  • 10 fogli di pasta fillo
  • 1 mozzarella fior di latte
  • mortadella di Bologna
  • pesto di prezzemolo (qui la ricetta)
  • granella di pistacchi (facoltativo)
  • olio di oliva per la pasta

Procedimento: (preparazione 10 min. - attesa 30 min. - cottura 20 min.)

Se la vostra fillo è congelata tirarla fuori dal freezer e lasciarla scongelare.

Mettere la mozzarella in un colino e lasciarla per 30 minuti affinchè perda parte dei suoi liquidi. Trascorso questo tempo sfilacciarla e ridurla a straccetti con le mani.

Foderare una teglia con carta forno.

Srotolare la pasta fillo.

Prendere un foglio e posizionarlo davanti a voi. Spennellare con olio di oliva. Prendere un altro foglio (avere sempre cura di coprire i restanti con un tovagliolo pulito affinchè non si seccano a contatto con l'aria) e posizionarlo a X sul foglio oliato.Oliare anche questo. Procedere allo stesso modo con tutti i fogli oliando ogni foglio. Posizionare ognuno a X sugli altri cercando di formare un cerchio con i fogli sovrapposti.

Trasferire la pizza sulla teglia.

Accendere il forno a 180 gradi modalità statica.

Girare verso il centro i bordi della fillo creando una corona tutt'intorno, dando la classica forma di bordo della pizza. Oliare la corona.

Bucare con una forchetta la base e infornare per 15 minuti sul ripiano di mezzo del forno.

Togliere dal forno. Posizionare un tovagliolo pulito sulla pasta che con la cottura si sarà gonfiata e premere per sgonfiare. I primi strati della pasta si sbriciolano ma non vi preoccupate. La caratteristica di questa pasta è la sua croccantezza che la porta a sbriciolare.

Distribuire sopra la metà della mozzarella, salare leggerissimamente e infornare per altri 5 minuti.

Togliere dal forno, distribuire sopra il resto della mozzarella, la mortadella a piacere e decorare con il pesto di prezzemolo.

A piacere e facoltativamente spargere un po' di granella di pistacchi. D'altronde mortadella e pistacchi vanno a nozze insieme!



 

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