Per molto tempo ho disdegnato la cottura della pasta “alla greca”, presa com’ero dalla scoperta della cucina italiana e del suo simbolo, la pasta appunto.
Sbagliavo doppiamente, gli errori erano due, parimenti stupidi: pensare che c’è un unico modo di fare le cose e chiedere alle paste greche di comportarsi allo stesso modo di quelle italiane. Ho cancellato quindi la cottura della pasta in casseruola o al forno con “l’aggiunta di tanta acqua quanta la pasta possa assorbire per cuocersi, nel caso aggiungere un poco” per adottare il“ 1 litro di acqua per cento grammi di pasta, scolare e condire.”
Ovviamente nulla dura in eterno e non c’è bisogno di scomodare Eraclito con il suo “panta rei” e ovviamente non c’è un unico modo di fare le cose e alla fine l’abbiamo capito. Risotto la pasta, ho provato la cottura passiva e stimolata da cotanto coraggio ho riscoperto con mia grandissima soddisfazione le cotture greche parecchio distanti dalla cottura tradizionale italiana.
Il “kritharotto” sia come nome che come metodo di cottura è mutuato dal “risotto”. Il “kritharaki” letteralmente significa “orzetto”, ma per la sua forma ha dato il nome a questo tipo di pastina, quello che in Italia si chiama “risoni”.
Ps. Questa cottura non è greca, si sa! Ma il “kritharotto” e il “trahanotto” si propongono e si usano largamente da tanti chef e ho voluto dirlo con il suo nome!
Ingredienti:
- 150 gr. di pasta tipo risoni
- 3 calamari piccoli
- ½ bicchiere di vino bianco
- 1 cipollotto tagliato a rondelle sottili
- aneto tritato
- prezzemolo tritato
- ½ bustina di zafferano
- grani di pepe nero pestati nel mortaio
- brodo vegetale
- 4 cucchiai di olio evo
Procedimento:
Pulire i calamari, lavarli bene e tagliarli a listarelle sottili. Scaldare il brodo. Far appassire il cipollotto nell’ olio evo e versare i risoni. Tostare e aggiungere il prezzemolo tritato insieme all’ aneto. Sfumare con il vino bianco e dopo qualche minuto il pepe. Mescolare e cuocere come il risotto, versando il brodo a mestolate. A metà cottura aggiungere i calamari e salare se serve. Sciogliere lo zafferano in una tazzina di brodo e versare a quasi fine cottura. Mescolare e finire lasciando un po’ morbido, come dire, all’onda!
Per 2.